Iperidrosi e tossina botulinica - "Botulino"

Homepage   

Iperidrosi ed eritrofobia


- reazioni eccessive del sistema neurovegetativo -



Tossina botulinica ("botulino")


La tossina botulinica è una proteina prodotta dal batterio Clostridium botulinum. Per la produzione sono necessari un ambiente privo di ossigeno ed valori di pH elevati. Ciò significa che in condizioni atmosferiche normali (aria con ossigeno al 21%) o in una soluzione acida non può essere prodotta alcuna tossina botulinica. Inoltre la tossina botulinica viene disattivata ad temperature elevate (cottura).

Nell'organismo la tossina botulinica agisce come neurotossina: inibisce la trasmissione del segnale nervoso alle cellule degli organi da attivare (muscoli, ghiandole sudoripare, ecc.). Quando il segnale arriva alla terminazione nervosa, provoca il rilascio di una sostanza (il neurotrasmettitore acetilcolina)che raggiunge ed attiva la cellula destinataria del segnale. La tossina botulinica è in grado di bloccare il rilascio dell'acetilcolina e le cellule bersaglio rimangono inattive. A dosi elevate la tossina botulinica può causare la morte per paralisi dei muscoli respiratori.

Esistono diversi sottotipi di tossina botulinica, dalla struttura molecolare variabile e diverse proprietà farmacologiche. I sottotipi A e B vengono attualmente utilizzati in medicina.

La sostanza viene impiegata prevalentemente in condizioni caratterizzate da muscoli ipertonici o eccessivamente attivi (blefarospasmo, torcicollo, strabismo, spasticità in pazienti con paralisi cerebrale o paraplegici, ragadi anali, ecc.) o da ghiandole sudoripare iperattive. In medicina estetica, la tossina botulinica è usata per ridurre le rughe nel viso, paralizzando i muscoli che causano la formazione delle rughe.

Meccanismo d'azione

La terminazione nervosa contiene il neurotrasmettitore ACETILCOLINA, conservato all'interno di piccole bollicine che all'arrivo dell'impulso elettrico del nervo aderiscono alla membrana del nervo e si fondono con questa, espellendo l'acetilcolina (esocitosi), la quale può raggiungere ed attivare la ghiandola sudoripara.


La tossina del batterio Clostridium botulinum è in grado di neutralizzare alcune proteine all'interno della terminazione nervosa, bloccando in questo modo l'esocitosi dell'acetilcolina. L'impulso nervoso non raggiunge più la ghiandola sudoripara e la sudorazione viene inibita. Solo dopo svariati mesi, le terminazioni nervose riacquistano la capacità di rilasciare nuovamente l'acetilcolina con graduale ripresa della sudorazione.


Procedura e risultati

La terapia consiste nella effettuazione di molteplici iniezioni subdermiche con minime quantità di tossina in modo da coprire uniformemente la superficie interessata dall'eccessiva sudorazione.

Prima del trattamento: formazione di goccioline nel centro della cavità ascellare 30 secondi dopo asciugamento della cute

Dopo il trattamento: infiltrazioni distribuite uniformemente


L'effetto inibitorio perdura per ca. 5-8 mesi; in seguito la sudorazione si ripresenterà, all'inizio in modo lieve, aumentando poi molto lentamente. In molti casi anche dopo un anno non viene raggiunto il livello di iperidrosi iniziale. Pertanto per la maggioranza dei pazienti è sufficiente un trattamento annuale, da ripetersi preferibilmente prima della stagione estiva. Purtroppo una piccola percentuale dei casi trattati (ca. 5-10%) non risponde a tale terapia, presumibilmente a causa della presenza di elevati titoli anticorpali contro la tossina. In qualche caso di non-responder una ripetizione del trattamento con dosaggi più elevati può ottenere l'effetto sperato.

Pregi e svantaggi

VANTAGGI
- Il maggiore pregio di questo metodo consiste nella quasi totale assenza di effetti collaterali, in particolare di una sudorazione compensatoria rilevante.
- Eventuali altri effetti collaterali sarebbero comunque a carattere transitorio.
- L'applicazione viene effettuata in ambulatorio.

SVANTAGGI
- costo molto elevato della sostanza
- risultato non definitivo
- trattamento molto doloroso a livello di mani e piedi in mancanza di anestesia adeguata
- transitoria ipostenia della muscolatura della mano, con ripercussione sui movimenti fini
- possibile indebolimento della mimica (paralisi dei muscoli facciali)

Indicazione

La tossina botulinica appare come terapia di elezione per il trattamento dell'iperidrosi ascellare in casi refrattari agli antitraspiranti.
Per questo tipo di iperidrosi si tende oggi ad evitare l'approccio chirurgico ove possible. L'aspirazione sottocutanea delle ghiandole è frequentemente seguita da recidive, l'escissione totale da vistose cicatrici e la chirurgia del sistema simpatico da sudorazione compensatoria.
La tossina invece non comporta effetti avversi se iniettata in sede ascellare.

La tossina botulinica non è consigliata per il trattamento dell'iperidrosi palmare per via di una serie di inconvenienti:

  • Per coprire il palmo della mano e le dita sono necessarie da 40-80 iniezioni per lato. Si tratta di una procedura quasi insopportabile senza anestesia locale (blocco del nervo mediano e ulnare e infiltrazione nel ramo superficiale del nervo radiale radiale al livello del polso).
  • La sostanza tende a diffondersi anche nelle porzioni superficiali dei muscoli del palmo (tenar e ipotenar, muscoli che agiscono sul pollice e mignolo), portando ad una paralisi parziale di tali fibre muscolari, con conseguente indebolimento della presa che dura in genere un paio di settimane. In alcuni casi, ripetuti trattamenti hanno causato astenia permanente, anche dopo sospensione della terapia.
  • L'effetto del trattamento è spesso incompleto e di durata limitata, in genere pochi mesi (mediamente 3-5 mesi).
  • Il costo è molto elevato (per ogni mano è necessaria l'applicazione di 100 U di botulino, cioè una fiala intera = 2 flaconi per trattamento).

La tossina botulinica è inadeguata e spesso totalmente inefficace per il trattamento dell'iperidrosi plantare, poiché il carico del peso corporeo fa defluire la sostanza dalla sottocute della pianta del piede durante la deambulazione e pertanto non è disponibile ai nervi e non può essere assorbita dalle terminazioni nervose in quantità sufficiente.