La chirurgia del sistema nervoso simpatico
Interventi chirurgici sul sistema nervoso simpatico periferico vengono in genere eseguiti sul tronco simpatico, solo eccezionalmente ancor più in periferia sulla rete di sottili fibre che avvolgono i vasi sanguigni. Negli ultimi decenni la chirurgia a cielo aperto, molto cruenta e ormai obsoleta, è stata sostituita da tecniche endoscopiche di invasività minima.
- Interruzione del nervo:
La maggior parte degli interventi sul sistema nervoso simpatico mirano all'interruzione delle fibre nervose. Lo scopo è quello di bloccare i segnali nervosi eccessivi, in modo che non raggiungano l'area bersaglio. L'effetto è immediato e la quota di successo è molto elevata, a condizione che l'operazione sia stata eseguita correttamente.
Il nervo può essere interrotto tramite
- taglio (cut)
- coagulazione
- compressione (con clip che esercitano pressione sul nervo, bloccandone in tal modo la conducibilità ("clamping", ESB - blocco del sistema simpatico in endoscopica)
A seconda del tipo e della localizzazione dell'iperidrosi, la catena simpatica può essere interrotta:
- Ripristino della funzione del nervo:
In caso di effetti collaterali gravi può risultare necessario il ripristino della continuità del nervo. Fondamentalmente le possibilità di recupero diminuiscono con l'aumento del grado di distruzione della catena simpatica e della durata dell'intervallo.
Diversamente da quel che succede interrompendo il nervo, il recupero della funzione dopo ripristino della continuità è dubbio e tende semmai a manifestarsi molto lentamente.
- Reversione del blocco: rimozione delle clip inserite all'ESB.
- Ricostruzione: in casi eccezionali e in presenza di effetti collaterali estremi potrebbe essere tentata la ricostruzione della catena simpatica, innestando un segmento di un altro nervo per colmare il difetto. Tuttavia, per avere una minima possibilità di miglioramento accettabile dopo l'innesto, è necessario che il grado di distruzione della catena simpatica non sia troppo estesa.